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Foto Conferenza Marcella Croce: Arte e poesia nei giardini giapponesi

Conferenza Marcella Croce: Arte e poesia nei giardini giapponesi

7 novembre 2014

Venerdì 7 novembre 2014, presso la sala conferenze della Libreria Mondadori in via Ruggero Settimo, il Soroptimist Club di Palermo ha organizzato un incontro con la “sorella” palermitana professoressa Marcella Croce, studiosa di arte e di tradizioni popolari, che ha tenuto una conferenza dal titolo “Arte e poesia dei Giardini giapponesi”. La conferenza è stata accompagnata da proiezioni di foto e di video. Il pubblico è rimasto incantato dalle splendide immagini dei giardini e dei fiori. Marcella ha esposto la filosofia e la concezione della vita in rapporto con la natura che è alla base della cura dei giardini giapponesi, che non sono solamente un fatto estetico ma rappresentano una cultura tradizionale che per tanti versi è “altra” rispetto alla nostra. 

Nel giardino si compendia mirabilmente l’estetica giapponese che si basa su  tre parole chiave: sabi, shibui, wabi, le cui rispettive traduzioni in italiano  (‘severo’, ‘modesto’, ‘melanconico’) sono prive delle > connotazioni altamente positive che esse posseggono in giapponese.  Altri concetti fondamentali sono l’armonia totale (wa) tra uomo, natura e  universo, il mutuo rispetto e la venerazione che sono necessari nei rapporti umani, il concetto di umiltà personale (kei) verso tutte le cose, la pulizia  e l’ordine (sei) che dovrebbero essere sempre presenti in ciò che ci > circonda, nei nostri pensieri e nei nostri rapporti con gli altri. Scopo di  tutti questi ideali è coltivare una mente calma in un ambiente sereno e  riposante (jaku).  I giardini giapponesi devono potere offrire qualcosa di particolare in tutte  le stagioni, particolarmente in autunno quando gli aceri (momiji) si  infiammano, e nelle fioriture primaverili che culminano negli strepitosi  ciliegi (sakura). 

 L’associazione fra giardino e religione è fortissima: la parola niwa  (‘giardino’) in origine era usata per indicare un luogo purificato dove  adorare gli dei (kami) scintoisti indigeni. Uno straordinario tipo di  giardino è il karesansui (‘paesaggio asciutto’), sul quale la filosofia  buddista Zen ebbe grande influenza. E’ un giardino ‘secco’, senza fiori né  foglie, in cui la natura è riorganizzata, astratta, condensata, e che evoca  un senso di grande distanza, di spazio metafisico in chi guarda. I giardini  secchi sembrano modernissimi, ma il loro impianto risale invece a parecchi  secoli or sono.

 

 

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