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Foto "Referendum costituzionale. Le ragioni del sì e del no"

"Referendum costituzionale. Le ragioni del sì e del no"

19 settembre 2016

Lunedì 19 settembre, presso l’Hotel Cavalieri, il Soroptimist Club di Palermo e Rotary Club Palermo Agorà hanno organizzato un dibattito dal titolo “Referendum Costituzionale. Le ragioni del sì e del no”. Hanno partecipato il prof. Giuseppe Verde, ordinario di Diritto Costituzionale nell’Università di Palermo e il dr. Pino Zingale, Magistrato della Corte dei Conti.
Il Presidente del Rotary Club Palermo Agorà, avvocato Giuseppe Cusumano, e la Presidente del Soroptimist Club di Palermo, prof.ssa Patrizia Lendinara Piedimonte, hanno rivolto un indirizzo di saluto ai relatori e al folto pubblico che ha seguito con interesse e passione il dibattito su un argomento di scottante attualità.
Il dr Zingale ha svolto innanzitutto una presentazione del disegno di legge Boschi di modifica di parti della Costituzione, illustrandone le parti attraverso slide: a. superamento del bicameralismo paritario; b. revisione del riparto delle competenze fra Stato e Regioni; c. eliminazione delle Province e del CNEL (che in effetti non ha mai funzionato). In seguito ha esposto i motivi per cui è stato invitato come rappresentante dl “fronte del No”, chiarendo che il suo “no” è in effetti una semplificazione dal momento che sono senz’altro da approvare alcune parti del disegno di legge
quali l’eliminazione delle Province e del CNEL e le modifiche al sistema dei referendum. La sua opposizione al disegno di legge verte soprattutto sulla prevista composizione del Senato, sull’elezione indiretta dei senatori e sulla vaghezza di alcuni punti. Inoltre, dal punto di vista procedurale, il dr Zingale ritiene che sarebbe stato più proficuo un referendum approvativo per blocchi del disegno di legge.
Il prof. Verde sostiene il “sì” al disegno di legge non solo sulle parti già analizzate favorevolmente dal dr Zingale ma anche sul nuovo Senato che, paradossalmente, appare più vicino di quello attuale all’idea dei Padri Costituenti, che pensavano a un Senato su basse regionale che non è mai stato possibile formare perché le regioni sono state attuate vent’anni dopo l’entrata in vigore della Costituzione. Quanto all’elezione indiretta dei senatori, essa ricorre in paesi che hanno una tradizione democratica consolidata: ogni sistema elettorale ha pregi e difetti ma non per questo viene meno la democrazia. Il nuovo Senato è una scommessa perché molte cose dovranno esser deliberate in seguito all’approvazione del disegno di legge.
Infine, i due relatori hanno risposto alle obiezioni della Soroptimista prof. Licia Russo Scaglione, riguardanti numerosi punto del disegno di legge.
 

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