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Presentazione restauro a Palazzo Mirto e concerto
2 marzo 2016
Mercoledì 2 marzo 2016 si sono svolti nella Sala del Baldacchino di Palazzo Mirto la presentazione del restauro sponsorizzato dal Soroptimist di Palermo e il concerto che il Club ha pensato di offrire al pubblico.
La dottoressa Giovanna Cassata, direttrice del Museo Regionale di Palazzo Mirto, e la professoressa Patrizia Lendinara, Presidente del Soroptimist International di Palermo, hanno ricordato come la collaborazione fra il Soroptimist e il Museo sia iniziata già con le due presidenti con le ultime due past-presidenti, Eliana Lo Castro e Giulia Letizia Mauro. Dopo il restauro della “nicchia girevole” del Salottino di Diana, del “trono” della Sala del Baldacchino e della statua del “Timid Bather” di Margaret Foley, quest’anno il Soroptimist, rappresentato dalla Presidente Lendinara, ha deciso di finanziare il restauro del ritratto di Giovanni Filingieri, un nobile del Quattrocento appartenente alla famiglia che poi si chiamò Mirto alla concessione del feudo. Quest’anno si è deciso di presentare il restauro, che inizierà immediatamente e durerà circa due mesi. I lavori si svolgeranno in una sala del Museo e saranno aperti al pubblico. A restauro ultimato, è prevista un’altra manifestazione con un convegno sull’opera pittorica e sulla figura di Giovani Filingieri.
Le restauratrici, dottoresse Ginevra Lo Sciuto e Vittoria Naselli, hanno presentato attraverso un Power Point il quadro, che misura circa 200 x 90 cm., nella situazione di degrado in cui si trova ora nonché gli interventi previsti.
A seguire, la violoncellista Claudia Gamberini e il pianista Fabio Correnti hanno eseguito le Sonate per violoncello e pianoforte di Ludwig Van Beethoven, op. 5 n.1 in fa maggiore (Adagio sostenuto – Allegro – Rondò Allegro vivace) e op. 5 n.2 in sol minore (Adagio sostenuto e espressivo – Allegro molto più tosto presto – Rondò Allegro). Il concerto ha colpito intensamente il pubblico numerosissimo e competente, fra cui il Direttore del Consevatorio di Palermo, maestro Daniele Ficola, sia per la qualità dell’esecuzione sia per il suono particolare del pianoforte Pleyel d’epoca di proprietà del Museo sia per l’atmosfera raffinata della sala, molto vicina a quella in cui si eseguiva la musica da camera.