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Foto 8 marzo a Villa Niscemi

8 marzo a Villa Niscemi

Martedì 8 marzo 2016 in occasione della Giornata Internazionale della Donna si è svolta a Villa Niscemi, una delle sedi istituzionali del Comune di Palermo, una Tavola rotonda cui hanno preso parte il Sindaco della Città, prof. Leoluca Orlando, la prof.ssa Rita Cedrini, antropologa presso l’Ateneo palermitano, le giornaliste Elvira Terranova, responsabile per la Sicilia di ADN Kronos, Marina Turco, del TGS, e Chiara Fici, di Good Morning Sicilia. L’evento è stato organizzato, insieme con il Soroptimist Club di Palermo, dagli Innerwheel Palermo e Palermo Centro, dall’AIRC Sicilia, dalle sezioni della FIDAPA Palermo Felicissima e Palermo Mondello, dalla Fildis, dal P.A.S.F.A., dall’AIDM e dall’AICAT.
Davanti a una platea gremita, le Presidenti hanno porto il loro saluto sottolineando come l’8 marzo debba esser non tanto un giorno di festa quanto di riflessione sulla condizione della donna in Italia e nel mondo. Come ha affermato la Presidente del Soroptimist di Palermo, Patrizia Lendinara, seguita dalla Presidente dell’Innerwheel Palermo Centro, Alessandra Criscuoli: perché ancora l’8 marzo?
La Presidente dell’Innerwheel Palermo, Liliana Ragaglia, coordinatrice della manifestazione e del Tavolo di presidenza, ha ringraziato tutte le associazioni che hanno aderito all’iniziativa dimostrando come la forza delle donne consista nell’unione e nella solidarietà, valori che non sempre l’altro sesso condivide.
La giornalista Elvira Terranova, insignita del titolo di Cavaliere della Repubblica per il salvataggio di un bambino migrante a Lampedusa, ha commosso l’uditorio raccontando la storia di questo bambino recuperato dal mare, solo, nudo e affamato. Dopo lunghe ricerche fra i migranti, Elvira ha visto una donna a terra che piangeva disperata: quando ha visto il figlio tra le braccia della giornalista, ha lanciato un urlo che nessuno potrà dimenticare.
La giornalista Marina Turco ha fatta rilevare come, nonostante tutto, la legislazione sia avanzata , le quote rosa in fondo funzionino ma siamo noi che non abbiamo una sufficiente conoscenza degli strumenti a nostra disposizione.
La professoressa Rita Cedrini, ha ricordato come nell’800 l’Enciclopedia Britannica glossasse il lemma “donna” con “femmina di uomo”, senza cioè riconoscere un’autonomia alla donna. Sono stati fatti molti passi avanti nel 900, soprattutto nel mondo occidentale: il diritto di voto alle donne data dal 1918 negli Stati Uniti e dal 1046 in Italia. Ciononostante e forse proprio per questo, la condizione della donna negli ultimi decenni ha conosciuto una sorta di involuzione fino allo sviluppo del “femminicidio”. Antropologicamente si spiega con il fatto che ci sono due livelli di accettazione dei cambiamenti, uno che riguarda le manifestazioni e che è facilmente recepito; l’altro, invece, riguarda la struttura profonda, che non si adegua facilmente e richiede tempi lunghi di accettazione e in tempi brevi al contrario muove passioni avverse.
Il Sindaco di Palermo, prof. Leoluca Orlando, ha sottolineato l’8 marzo non sia una festa ma un’occasione di incontro e di impegno. L’’800 è stato il secolo dell’uomo, dei diritti dell’uomo, sebbene tutto non sia ancora risolto. Il 900 è stato il secolo della donna, dei diritti delle donne, sebbene tutto non sia ancora risolto. Il XXI secolo è il secolo dei migranti, e ci vuole un 8 marzo dei migranti. Lo spartiacque nella vita del Sindaco è stato il momento in cui ha conosciuto i migranti. Ha ricordato una coppia di migranti, lui ingegnere informatico e lei docente di inglese, che hanno deciso di partire per l’Europa per offrire al figlio che la donna aspettava migliori prospettive di vita; hanno conosciuto, la sofferenza, il dolore, la schiavitù, l’omicidio per un posto nel barcone. Ecco: di tutto ciò siamo responsabili, siamo responsabili di un genocidio. La Carta di Palermo è un documento avanzatissimo sul tema dei diritti umani e dobbiamo ringraziare i migranti perché grazie a loro stiamo cambiando. Il Sindaco ha sostenuto di essere siciliano non tanto per nascita ma perché ha scelto di essere siciliano.
La giornalista Chiara Fici, richiamata a casa per gravi motivi familiari, ha brevemente e quasi in versi fatto l’elogio delle donne entusiasmando il pubblico.
 

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