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Visita all’Osservatorio Astronomico “Giuseppe S. Vaiana”
Il 17 settembre 2019, nel pomeriggio, le Soroptimist palermitane hanno visitato l’Osservatorio Astronomico “Giuseppe S. Vaiana” di Palermo, ospitato nel Palazzo dei Normanni. Nell’Osservatorio, che è una delle strutture di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), si portano avanti svariati progetti di ricerca nel campo dell’astronomia e dell’astrofisica, fra i quali lo studio della corona solare e stellare, la nascita e l’evoluzione stellare e lo studio dei resti di supernova. La rete di attività include diverse aree di ricerca di frontiera sia a livello nazionale che internazionale. L’incontro ha compreso una visita al Museo della Specola e una presentazione delle attività dell’Osservatorio. Al termine della visita le Soroptimist sono salite sul vasto terrazzo superiore per un aperitivo.
Il Museo della Specola comprende una ricca collezione di strumenti astronomici, cui si affiancano orologi, strumenti meteorologici e topografici, apparati di fisica e di geomagnetismo. La collezione è ospitata nei locali dell’antica Specola palermitana, fondata nel 1790, e raccoglie il patrimonio strumentale raccolto nel corso degli oltre duecento anni di attività dell’Osservatorio.
Pezzo forte della collezione è il Cerchio di Ramsden, strumento unico per tipologia e qualità, col quale Giuseppe Piazzi scoprì il primo asteroide, Cerere, nel 1801. Lo strumento è stato di recente restaurato e ricollocato nella sua posizione originaria, nella stanza circolare. La galleria degli strumenti mobili ospita le vetrine originali, disegnate da Leon Dufourny, che racchiudono gli strumenti portatili, accanto a vetrine moderne con strumenti di diversa datazione. Tra questi, di particolare interesse sono gli strumenti appartenuti al Principe Giulio Tomasi di Lampedusa, che corredavano il suo osservatorio privato nella villa ai Colli, appena fuori Palermo e che compaiono nel film ‘Il gattopardo’. Nella sala meridiana, in stile neogotico, caratterizzata dalla elegante boiserie disegnata da Giovambattista Filippo Basile, si può ammirare un Cerchio meridiano di fabbricazione tedesca che risale alla prima metà dell’Ottocento. Nella sala del rifrattore c’è il grande telescopio equatoriale Merz, che risale alla metà dell’Ottocento ed è stato anche questo restaurato di recente. Con questo telescopio Pietro Tacchini, tra i primi in Italia, eseguì importanti studi spettroscopici sul sole a partire dal 1871. Completa la collezione una galleria di ritratti di astronomi, alcuni dei quali eseguiti da Giuseppe Velasco ai primi dell’Ottocento. Le socie hanno rivolto svariate domande a Giuseppina Micela e agli altri studiosi che si sono avvicendati ad illustrare le caratteristiche dell’Osservatorio palermitano, fino ad accompagnarle a ammirare una vista mozzafiato dei tetti e delle cupole di Palermo.